Natalia Grossmann conquista Bressanone

L’americana inanella la quarta vittoria consecutiva in Coppa del Mondo
Tutto si decide all’ultimo boulder con Grossman e Meul alla pari
Terza la sedicenne cinese Luo. Battute le tre giapponesi
Pubblico da mille e una notte al Vertikale Climbing Stadium.

Boulder
World Cup

´23 Brixen
9.–11.6.

Il sole è calato e si sono alzate le urla, questa sera al Vertikale Climbing Stadium di Bressanone, per la finale femminile di Coppa del Mondo Boulder. Le migliori 6 climber al mondo hanno sfilato davanti ad un pubblico al top, capace di far vibrare la capienti tribune, applausi e incitamenti per supportare Giappone, Stati Uniti, Germania e Cina. La statunitense Natalia Grossman porta a casa la quarta vittoria consecutiva in Coppa del Mondo. Sfide al cardiopalma fino all’ultimo blocco, dove si sono decise le medaglie finali. Duello quindi tra la statunitense e la tedesca Hannah Meul, campionessa nazionale 2020. Entrambe sono riuscite a sbloccare tutti e 4 i top, mentre il numero di tentativi è stato il fattore decisivo. Sono bastati 5 tentativi per le “zone” alla Grossman per mettersi la medaglia d’oro al collo: “Non so cosa dire, è una cosa pazzesca. Sapevo che era possibile ma è stata una lotta davvero serrata fino alla fine. Credo che il terzo boulder fosse il più difficile, ma speravo fossero ancora più difficili. L’atmosfera qui è stata magnifica, il pubblico era caldo e di gran supporto. Il mio obiettivo è continuare così e concludere con un’altra buona performance boulder, e poi focalizzarmi sulla lead”. Una medaglia d’argento che ha quasi il sapore dell’oro per la tedesca Meul, la quale termina la sua performance con un solo tentativo in più rispetto alla vincitrice: “È un sogno diventato realtà: davvero, non riesco a spiegare a parole quanto sono felice. Ho dato tutto ciò che avevo, mi è piaciuto tantissimo scalare questi boulder, erano fantastici”. Si chiama Zhilu Luo, arriva dalla Cina e al suo esordio in Coppa del Mondo a soli 16 anni si è fatta largo tra le “big”, a lei la medaglia di bronzo: “Mi sono sentita bene nelle qualifiche e nelle semifinali, ma nelle finali ho accusato la fatica, ero stanca e avevo le braccia deboli, la mia energia si stava esaurendo. I boulder non erano affatto facili, ho dovuto riflettere molto su tutti, soprattutto sul terzo”. Lacrime di gioia per la Luo appena scesa dal podio, tanti abbracci con tutti gli allenatori che non stavano più nella pelle dall’emozione. In questa finale è mancata un po’ d’Italia, peccato per Camilla Moroni (16.a) che poteva far sognare ancora il pubblico italiano.

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Reel Rock 17

World’s Best Climbing Films (ITALY PREMIERE) 8.6. / 20:00 @Vertikale